Agli eventi meteorologici estremi in estate, ondate di calore e violenti temporali, dovremo sempre più abituarci. È l’effetto dei cambiamenti climatici globali. Dal 2050, circa il 50% di tutte le estati sarà accompagnato da ondate di calore. E le estati caldissime, che negli anni ‘50 rappresentavano l’eccezione, verso la fine del secolo si verificheranno 7 volte su 10.1
In queste condizioni, poiché i polmoni sono in contatto diretto con l’ambiente e rappresentano una specie di “portale” per gli effetti del cambiamento climatico, non deve stupire che lo stress termico e il gran caldo causino un aggravamento delle malattie polmonari croniche come l’asma, e perfino un aumento del rischio di mortalità (addirittura fino al 43%).1
Di questa sorta di “allerta meteo” per chi soffre d’asma si è parlato di recente in occasione dell’incontro “Breathing”, tenutosi a Roma con il contributo di Novartis.
In effetti, molti studi hanno ormai dimostrato che esiste un’associazione tra alcuni parametri meteorologici (quali la temperatura e le precipitazioni) e un maggior rischio di aggravamento (e quindi di ospedalizzazione) per i problemi respiratori e l’asma. L’aumento del rischio è notevolmente maggiore in estate, perché proprio i mesi estivi sono associati a una maggiore concentrazione di alcuni importanti inquinanti legati all’infiammazione delle vie aeree e all’aggravamento dell’asma (per esempio l’ozono). Un aumento del rischio in estate che è più pronunciato nei bambini e adolescenti dai 5 ai 17 anni di età.2
Il gran caldo provoca anche la perdita di fluidi corporei, l’alterazione della perfusione polmonare e, – in combinazione con l’aumento della concentrazione di inquinanti e allergeni, – l’aumento dell’infiammazione bronchiale e l’abbassamento della soglia di bronco-costrizione.1 Di fronte all’emergenza-caldo, salire in montagna può diventare una buona opportunità, come per i bambini e gli adolescenti che si stano curando per l’asma, oltre i 1.700 m di altitudine con un periodo di soggiorno a Misurina. – Lassù una ridotta concentrazione di allergeni e una minore densità dell’aria, e l’opera dell’équipe multidisciplinare specializzata dell’Istituto “Pio XII” Onlus, – non danno soltanto un sollievo dal gran caldo, ma diventano per l’asma una vera e propria terapia riabilitativa, anche grazie alle caratteristiche garantite dall’altitudine.
“A Misurina, la minor pressione barometrica favorisce una migliore espansione del polmone, con un aumento del volume di aria respirata. Insieme all’assenza di allergeni e inquinanti, ciò contribuisce sinergicamente a ridurre l’iperreattività bronchiale e a migliorare complessivamente la respirazione, rispondendo meglio alla sfida del caldo e favorendo anche i programmi di riabilitazione respiratoria”. Dott. Ermanno Baldo, Direttore clinico “Pio XII” Onlus
Riferimenti bibliografici
- Witt C et al. The Effects of Climate Change on Patients With Chronic Lung Disease. A Systematic Literature Review. Dtsch Arztebl Int. 2015 Dec 21;112(51-52):878-83. doi: 10.3238/arztebl.2015.0878.
- Soneja S et al. Exposure to extreme heat and precipitation events associated with increased risk of hospitalization for asthma in Maryland, U.S.A. Environ Health. 2016 Apr 27;15:57. doi: 10.1186/s12940-016-0142-z.
- Pesce G et al. Geo-climatic heterogeneity in self-reported asthma, allergic rhinitis and chronic bronchitis in Italy. Sci Total Environ. 2016 Feb 15;544:645-52. doi: 10.1016/j.scitotenv.2015.12.015. Epub 2015 Dec 10.
- White House. FACT SHEET: What Climate Change Means for Your Health and Family. Office of the Press Secretary, 4 aprile 2016.